I flash non fanno male alla vista!
Si resta per un attimo abbagliati e storditi: ciò avviene quando si viene fotografati con un flash potente diretto al volto. La retina, infatti va in SATURAZIONE per una frazione di secondo, ossia viene SOVRACCARICATA.
Ma cosa accade però se si viene fotografati spesso?
Generalmente nulla; tuttavia, è prudente non scattare foto con flash da una distanza troppo ravvicinata perché, in quel caso, ci potrebbero essere delle conseguenze negative sia per la retina che per la cornea.
Ad avvalorare queste nostre affermazioni, oltre che Don Bienfang, docente di oftalmologia presso la Harvard Medical School il quale afferma:
“I neonati sono più protetti dai flash degli adulti poiché di solito a loro non interessa essere fotografati e non guardano diritti nell’obiettivo. Inoltre, generalmente hanno pupille più piccole, il che significa che la loro retina è raggiunta da una quantità di luce inferiore”.
Anche la IAPB – Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità, si pronuncia in tal senso. Tant’è che nel loro sito web www.iapb.it parlano di esperimenti eseguiti in Giappone già nel 2006 su l’utilizzo di flash presenti sulle apparecchiature fotografiche consumer; traendo la conclusione che l’esposizione luminosa ai flash fotografici non danneggia la cornea o la retina eccetto quando queste vengono esposte a 1000 flash contemporaneamente ad una distanza di circa dieci centimetri.
Rischi certamente più elevati sono dati dal sole, che non va mai fissato a occhio nudo; ed anche dai puntatori laser rossi che possono nuocere gravemente alla vista se sono troppo potenti e vengono indirizzati direttamente agli occhi.
Per tutte le mamme, i papà, i nonni, gli zii che volessero approfondire l’argomento o semplicemente valutare la veridicità di tali informazioni, oltre ai riferimenti di cui sopra, riportiamo altri contatti IAPB – Italia: numero verde 800-068506, attivo dal lunedì al venerdì (dalle 10:00 alle 13:00), a cui risponde sempre un medico oculista; e-mail: info@iapb.it (servizio di posta elettronica).
CFE