Oggi è stata una giornata no! Fotografare i bambini è bello, appassionante, complesso ed alcune volte poco produttivo: se fai questo mestiere lo devi mettere in conto.
Come accade in tutte le attività, per chi offre dei servizi, ci si sente con il cliente, ci si accorda per un appuntamento e ci si risente fino a giungere al giorno del servizio fotografico.
Tu sei prontissimo, hai valutato bene tutte le possibili situazioni ma non hai fatto assolutamente i conti con un fanciullo che di essere fotografato non ne vuol sapere. Anzi noti che ha soltanto voglia di giocare, di divertirsi, come se volesse fare un dispetto a mamma e papà che hanno deciso senza interpellarlo, di farlo posare come un fotomodello.
Si inizia a scattare e percepisci subito che seppur assecondando le sue volontà, lui non è affatto collaborativo. Provi a fermarti lasciandolo rotolare tra palloni, palle e palline per vedere se ci sono margini di azione, ma nulla!
Gli stativi dei flash sono come gli alberi della savana su cui arrampicarsi, gli ombrelli e i soft-box liane con le quali saltellare da un lato all’altro della stanza: forse è il caso di intervenire? o forse no?
Lasci la macchina fotografica e inizi a giocare con lui, contemporaneamente parli con i suoi genitori sull’imprevedibilità dei bambini giungendo alla conclusione che forse è opportuno fissare un nuovo appuntamento. Come per incanto tutto si placa, il bimbo sorride pronto per andar via, si veste e saluta con la mano.
Non solo i grandi hanno le giornate NO!
CFE