Le collezioni di fotografie aventi per tema gli album di famiglia, sono un genere che testimonia l’esistenza dei legami familiari, esso fa la sua comparsa verso la metà dell’Ottocento. Stiamo parlando degli “album di famiglia”. Il fotografo, spesso un parente, immortalava momenti felici come feste, nascite, viaggi e villeggiature, che l’album racchiude nelle sue pagine conservando vivo ed eterno il loro ricordo.
Storicamente l’album di famiglia, composto a fine Ottocento da un numero cospicuo di borghesi e di aristocratici, protegge questa intimità e la mette in scena per le generazioni future. Con il passare degli anni l’album fotografico è diventato di uso comune per tutti, soltanto in questi ultimi decenni però in cui la tecnologia ed il progresso stanno davvero dettando legge, si sta perdendo questa bellissima abitudine che riesce soprattutto nei più piccoli a raccontare, a proteggere e perché no a sviluppare quel senso di appartenenza e di consapevolezza sulle proprie origini.
I bambini, infatti si guardano, si riconoscono, capiscono di essere un individuo, una persona “diversa” dalla loro mamma e dal loro papà, notano i cambiamenti, imparano ad osservarsi e a riconoscere le parti del loro corpo.
Non c’è alcun dubbio, la fotografia narra, suscita emozioni, stimola la fantasia e calma. La fotografia “costruisce” i ricordi e in essi abita l’identità di ciascuno di noi, perché i ricordi sono le radici del nostro futuro, delineano la nostra personalità, condizionano e guidano i nostri percorsi.
Tempo fa si parlava di qualità e valori nascosti in una immagine fotografica, confermiamo e sottoscriviamo, ma aggiungiamo anche, oltre alla frase celebre: “STAMPATE LE VOSTRE FOTOGRAFIE”, che sarebbe davvero bello continuare a raccoglierle in album tematici le nostre foto, creando così i “racconti visivi” della vostra vita; momenti e istanti che alla visione di un bambino sono come un caldo abbraccio.
CFE